Il responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti: “Necessario un piano regolatore che tenga conto dell’impatto ambientale”
Roma - “Se il progetto di rilancio del monte Terminillo dovesse essere portato a termine una delle montagne più belle e incontaminate del nostro Paese verrebbe devastata”. Queste le dure parole di Marco Tiberti, responsabile per la provincia di Rieti per il movimento Italia dei Diritti, di fronte al «Terminillo Superski», il progetto di rilancio turistico voluto dalla Provincia e dalla Regione che prevede nuove piste sciistiche nella zona tra Micigliano, Cantalice e Leonessa, con ben tredici nuovi impianti. Ieri il CAI Lazio e Umbria, ANISA Ass. Naz. Insegnanti Storia dell’Arte, FIE Federazione Italiana Escursionismo, Legambiente, Italia Nostra, Mountain Wilderness, UISP Lega montagna, WWF, Associazione Stefano Zavka, si sono ritrovati sulla montagna, presso il Rifugio “Angelo Sebastiani”, per raccogliere firme per la creazione di un Parco Regionale e chiedere alla Provincia di Rieti e alla Regione Lazio di produrre gli studi di fattibilità e le analisi di impatto e di incidenza ambientale, affinché venga valutato il progetto sotto il profilo tecnico. “Il versante Leonessa - continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - è uno dei più protetti e incontaminati del monte Terminillo e, oltre ad essere una zona con l'aria più salubre d'Italia, ideale per gli asmatici, ricca di boschi incontaminati ed endemismi quali orchidee, ha anche tantissimi vincoli paesaggistici e geologici. Pensare di distruggere porzioni di questo territorio, disboscando e modificando la morfologia esistente per creare un’attrazione turistica sfruttabile soltanto pochi mesi all’anno, è una autentica follia. Il rilancio economico attraverso il turismo è certamente una cosa positiva, ma sicuramente esistono delle soluzioni più ecologicamente sostenibili. Le piste, inoltre - spiega Tiberti - già esistono ma sono inattive. È opportuno creare, attraverso un progetto partecipato che tenga conto anche del parere dei residenti e delle comunità montane, un parco naturale visitabile tutto l’anno che possa offrire ancora paesaggi incontaminati.
Roma - “Se il progetto di rilancio del monte Terminillo dovesse essere portato a termine una delle montagne più belle e incontaminate del nostro Paese verrebbe devastata”. Queste le dure parole di Marco Tiberti, responsabile per la provincia di Rieti per il movimento Italia dei Diritti, di fronte al «Terminillo Superski», il progetto di rilancio turistico voluto dalla Provincia e dalla Regione che prevede nuove piste sciistiche nella zona tra Micigliano, Cantalice e Leonessa, con ben tredici nuovi impianti. Ieri il CAI Lazio e Umbria, ANISA Ass. Naz. Insegnanti Storia dell’Arte, FIE Federazione Italiana Escursionismo, Legambiente, Italia Nostra, Mountain Wilderness, UISP Lega montagna, WWF, Associazione Stefano Zavka, si sono ritrovati sulla montagna, presso il Rifugio “Angelo Sebastiani”, per raccogliere firme per la creazione di un Parco Regionale e chiedere alla Provincia di Rieti e alla Regione Lazio di produrre gli studi di fattibilità e le analisi di impatto e di incidenza ambientale, affinché venga valutato il progetto sotto il profilo tecnico. “Il versante Leonessa - continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - è uno dei più protetti e incontaminati del monte Terminillo e, oltre ad essere una zona con l'aria più salubre d'Italia, ideale per gli asmatici, ricca di boschi incontaminati ed endemismi quali orchidee, ha anche tantissimi vincoli paesaggistici e geologici. Pensare di distruggere porzioni di questo territorio, disboscando e modificando la morfologia esistente per creare un’attrazione turistica sfruttabile soltanto pochi mesi all’anno, è una autentica follia. Il rilancio economico attraverso il turismo è certamente una cosa positiva, ma sicuramente esistono delle soluzioni più ecologicamente sostenibili. Le piste, inoltre - spiega Tiberti - già esistono ma sono inattive. È opportuno creare, attraverso un progetto partecipato che tenga conto anche del parere dei residenti e delle comunità montane, un parco naturale visitabile tutto l’anno che possa offrire ancora paesaggi incontaminati.