mercoledì 18 novembre 2009

Sciopero e proteste alla Schneider di Rieti, Tiberti lancia l’allarme


Il responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti analizza la situazione di crisi del territorio reatino e denuncia: “L’attività di mediazione dei sindacati locali è pressoché inesistente”


Roma - “La crisi occupazionale che investe la provincia di Rieti è iniziata già da circa vent’anni, ben prima della catastrofe economica attuale. Le industrie e le grandi fabbriche hanno abbandonato il territorio reatino dopo che la Cassa del Mezzogiorno ha chiuso il rubinetto dei contributi alla nostra provincia che, al momento, è una delle più affette dalla crisi economica in corso, con un tasso reale di disoccupazione che raggiunge il 20%”. È questa l’opinione di Marco Tiberti, responsabile per la provincia di Rieti dell’Italia dei Diritti, intervenuto sulla delicata situazione della Schneider Electric, l’azienda specializzata nel settore delle costruzioni elettriche, la cui dirigenza, dopo la rottura delle trattative sindacali, ha deciso unilateralmente di avviare la procedura di mobilità per 59 dipendenti. Immediata la reazione dei lavoratori che hanno proclamato uno sciopero, una manifestazione di protesta davanti allo stabilimento e una serie di iniziative future in difesa dei loro diritti.

Secondo Tiberti “l’attuale sistema economico antidemocratico e ingiusto, fondato sul profitto, calpesta i diritti umani e sfrutta i lavoratori che, nei paesi più arretrati del mondo, sono sottopagati e senza alcuna tutela; inoltre, non ha nessuna remora ad abbandonare territori, come quello reatino, che non ritiene più produttivi, lasciando così senza occupazione migliaia di onesti cittadini. Pertanto, diventa fondamentale l’opera delle parti sociali che dovrebbero proporre soluzioni, insieme con le istituzioni locali, per mantenere produttive le aree industriali e difendere i posti di lavoro. In realtà - accusa il rappresentante provinciale del movimento nato per volere di Antonello De Pierro - tale opera nella provincia di Rieti è pressoché inesistente. I sindacati confederati territoriali sono piccoli gruppi di potere che hanno il solo scopo di mantenere e consolidare la propria rete d’interessi politici ed economici, e non hanno alcuna volontà di lottare in difesa dei lavoratori. Questa è una realtà che tutti conoscono ma nessuno denuncia. L’unica vertenza sindacale degna di nota è quella dell’azienda Ri.Tel (ex Alcatel) che dura ormai da più di dieci anni e per la quale ancora non si è trovata una soluzione positiva”.

“Noi dell’Italia dei Diritti - conclude Tiberti - siamo vicini ai lavoratori della Schneider e auspichiamo che la loro difficile situazione possa suscitare riflessioni importanti nelle istituzioni, sindacali e politiche”.