giovedì 28 maggio 2009

Piano antincendi a Rieti, i dubbi dell’Italia dei Diritti


Il responsabile provinciale del movimento Marco Tiberti: “Per prevenire e combattere il fenomeno fondamentale l’attività ispettiva del Corpo Forestale”


Roma - “Sarebbe sufficiente che ogni corpo svolgesse il compito a cui in origine era preposto. Quello dei Vigili del Fuoco è di spengere incendi, al Corpo Forestale spetta l’attività di repressione e prevenzione dei reati legati a questo problema, compito svolto in parte perché spesso il Corpo Forestale è impegnato a fare il lavoro dei Vigili del Fuoco”. Questo il commento del responsabile per la provincia di Rieti del movimento Italia dei Diritti Marco Tiberti su quanto emerso dalla riunione, tenutasi ieri, del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduta dal Prefetto e con il coinvolgimento dei vertici delle Forze dell’ordine e di rappresentanti di vari comuni tra cui Rieti, Cittaducale, Poggio Mirteto, ecc. Pur favorevole alle iniziative di sensibilizzazione e alla cooperazione tra Vigili del Fuoco e Corpo Forestale, l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro puntualizza sulla necessità di indagare in maniera approfondita sul fenomeno degli incendi ed esprime perplessità su alcune proposte. Così conclude Tiberti: “Per evitare il ripetersi di questi fenomeni è necessario fare indagini approfondite, attività che il Corpo Forestale non riesce al momento a svolgere in modo completo. Geomorfologicamente in Italia è difficile che un bosco prenda fuoco in modo spontaneo, la maggior parte degli incendi è di origine dolosa o per distrazione dei cittadini, in questo contesto le indagini servono a capire la dinamica e l’origine di questi fatti, attività essenziale per la prevenzione e repressione del reato d’incendio. Quanto alle proposte relative all’incremento dei sistemi di videosorveglianza, attendo maggiori delucidazioni poiché non risulta al momento chiara la metodologia che si intende adottare, non sono stati specificati i mezzi. Sono favorevole all’aumento di telecamere aeree e ai lati delle strade per individuare focolai, ma trovo difficile e complesso inserire videocamere nei boschi. Inoltre vanno anche valutati i costi di tali operazioni.”

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